Quale natura s’incontra camminando tra le cascate di Chiusaforte?

Per scoprirlo bisogna fare uno sforzo di immaginazione e tornare indietro di un milione di anni. Il paesaggio, infatti, cambia nel tempo nonostante una vita umana non basti a coglierne le trasformazioni.

Segue, invece, i ritmi della geologia e si forma dall’alternarsi di glaciazioni e periodi caldi. I fenomeni erosivi carsici e glaciali sono gli artigiani invisibili che hanno dato forma al paesaggio così come lo conosciamo oggi.

Un esempio?
Le cascate sono una delle loro creazioni meglio riuscite!
Infatti, proprio per la presenza di valli glaciali con dislivelli di più di 200 metri, ha creato le condizioni ideali per la formazione delle cascate.

Il Canin innevato visto dal Matajur
Il Canin innevato visto dal Matajur
Papavero delle Alpi Giulie
Ranuncolo di Traufellner

Per capire come si è formato il territorio, quindi, dobbiamo esercitarci in uno sforzo d’immaginazione.

Il luogo ideale per compierlo è ai piedi del monte Canin, dove in passato era presente un ghiacciaio di cui oggi si scorgono a malapena le tracce.

A causa del clima particolarmente piovoso e della morfologia delle catene montuose delle Prealpi Giulie, non troverete vegetazione arborea al di sopra dei 1600 metri, ma solo estese praterie.

Sui versanti più assolati crescono pini neri, carpini neri, aceri montani; salendo ulteriormente si sviluppano numerose faggete che d’autunno si colorano di toni aranciati rendendo particolarmente piacevoli le escursioni dei turisti. I larici e le distese di pini mughi ricoprono le distese oltre i 1400 m, mostrandosi particolarmente resistenti alle condizioni più estreme.

La ricchezza e le caratteristiche peculiari dei suoli hanno favorito il popolamento di numerose specie vegetali fin dal periodo di espansione dei ghiacciai.

Tra la flora che caratterizza il Parco delle Prealpi Giulie ci sono piccole specie legnose (camefite) o altre specie erbacee cespitose: entrambe si sono adattare alle condizioni climatiche e ecologiche del territorio.

Se durante un’escursione incontrate un fiore giallo che emerge dal bianco delle ghiaie, sappiate che potrebbe essere il papavero delle Alpi Giulie, una specie endemica.
Ritenetevi fortunati: è una pianta che vive solo in un’area geografica limitata e che non troverete in nessun altra regione.

Tra le altre piante da tenere d’occhio vi segnaliamo anche il ranuncolo di Traunfellner.

La bonarota gialla cerca le fessure di rocce calcaree o dolomitiche per crescere, scegliendo luoghi apparentemente inospitali, come potrebbero sembrare pareti scoscese e verticali. In realtà, la sua è una scelta oculata: cresce dove l’esposizione al sole è maggiore. Il lino alpino delle Giulie, invece, potete riconoscerlo dalla colorazione dei petali celeste-violetta e gialla alla base. Ma la natura ama differenziare il suo aspetto: per questo aspettatevi di incontrare le inflorescenze dai colori più vari.

Vi sembra impossibile riuscire a riconoscere tutti i fiori? Fatevi aiutare dall’App PlantNet scaricabile gratuitamente su Smartphone. Non solo potrete saperne di più sui fiori che fotograferete ma contribuirete con le vostre foto ad arricchire il database dell’App diventando parte del progetto stesso di divulgazione scientifica. Questo è uno dei modi possibili per far progredire la scienza in modo orizzontale, attraverso il contributo di tutti, in particolare degli escursionisti, che spesso si espongono alla possibilità di assistere alla presenza di specie, piante, animali o fenomeni rari.

Quindi non ci resta che augurarvi buona esplorazione!

Che dire della fauna del territorio del Parco delle Prealpi?

Si realizza dalla dissonanza di elementi diversi, alcuni d’impronta meridionale, altri orientale o circummediterranea.

E finalmente la domanda che tutti i bambini aspettavano: quali sono gli animali che potrete incontrare?
Gli stambecchi sono stati reintrodotti nell’ambiente recentemente e sono spesso visibili vicino a piccole pozze d’acqua o torrenti, a cui accorrono per abbeverarsi.

Non facile da incontrare è, invece, il tasso, dal momento in cui trascorre gran parte della sua vita in cuniculi bui. Una curiosità su questo animale riguarda la sua tana, che si articola in modo molto complesso: è suddivisa in zone con funzioni ben precise (stanze dove dormire, magazzini il cibo, latrine, corridoi per l’accesso…)  e viene tramandata di generazione per generazione per decenni o, addirittura, secoli, proprio come le nostre abitazioni.

Tra gli altri animali locali ci sono anche la faina, la lepre, il capriolo, il cervo e il camoscio. La presenza di uccelli rari che hanno trovato il loro habitat ideale tra queste montagne, inoltre, rende il territorio di rilevanza internazionale. Alcuni esempi?

Se durante una passeggiata in aprile vi imbattete nel Re di Quaglie (Crex crex) potete sperare di assistere a una delle danze amorose in cui si esibisce drizzando il piumaggio. Anche il canto fa parte della strategia di seduzione, in quanto lo usa per attirare la femmina e delimitare il territorio.

La Coturnice delle Alpi frequenta prati e pascoli. La riconoscerete facilmente grazie alla presenza dell’inconfondibile bavaglino bianco nella regione auricolare. Per rispettare questo volatile e mantenere saldo l’equilibrio tra uomo e natura è importante fare attenzione a non spaventarla o disturbarla durante il periodo della cova, soprattutto se ci si muove in compagnia di un amico a quattro zampe. Infatti, nel caso percepisca minacce di pericolo, essa abbandona facilmente il nido.

Ad alta quota e in prossimità delle pareti rocciose è possibile incontrare alcuni rapaci, come l’Aquila e il Falco pellegrino, il cui volo ad alta quota restituisce agli osservatori un senso di libertà impagabile.

Se puntate gli occhi a terra anziché al cielo, invece, potrebbe accadere di scorgere una macchiolina verde smeraldo tra le foglie: in tal caso, probabilmente, avrete visto un coleottero. Tra gli altri insetti presenti anche i cerambicidi e i lepidotteri.

Insomma, tra flora e fauna, Chiusaforte e il Parco delle Prealpi Giulie custodiscono un patrimonio naturale incredibilmente vario e ricco. Per diventarne spettatori con i propri occhi, l’importante è tenerli sempre aperti e muoversi in sintonia con l’ambiente circostante, rispettandolo e evitando di essere troppo rumorosi. La natura accoglie tutti i suoi visitatori, per scorgerne la bellezza, tuttavia, bisogna essere preparati.

Stambecchi
Re delle quaglie
Comune delle Cascate

Chiusaforte è il luogo ideale in cui emozionarsi: tra cascate, sentieri, rifugi sulle montagne, offre a ognuno lo spazio per riscoprire sensazioni primordiali di fusione con la natura.

Contatti

Piazza Pieroni, 1 33010 - Chiusaforte (UD)
comune.chiusaforte@certgov.fvg.it
0433 52030

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